Celebre citazione usata in ambienti moderati senza coglierne il significato.
La citazione è di Gaber, di cui conosciamo l’inclinazione politica di una sinistra che non è certo quella che lo scomoda costantemente, e rappresenta insieme a “cos’è la destra, cos’è la sinistra” una rappresentazione dello stantio ideologico posto d’innanzi a noi dalla “partitocrazia”.
“La libertà è partecipazione” solo se sei moderato, nonchè un elenco infinito di valori enunciati come “di destra” e “di sinistra” sono i cavalli di battaglia di una classe dirigente incapace di comprendere il popolo, a cui però il messaggio non arriva proprio. La lotta agli estremi finisce in un parapiglia di etichettature infinite, nella speranza che il popolo non sia necessariamente motivato a votare il proprio partito, ma che almeno abbia senso di colpa nel votare quello rivale.
D’altronde, noi diventammo oltranzisti proprio per la terra bruciata.
Il flusso di persone al nostro interno non è mai diminuito, ma i tentativi di crearci terra bruciata sono stati molteplici: fra veri e propri “reductio ad hitlerum” dal centro, fino a lusinghe partitiche nei nostri confronti (offerte di incarichi, richieste di collaborazione in cambio di un abbassamento dei toni, e molto altro). Tutto ciò ha scaturito in noi una reazione esponenzialmente più dura come risposta, e sempre più persone hanno simpatizzato con la nostra causa anche per quello.
E nuovamente d’altronde, sembra che altri abbiano un paraocchi.
La pagina social del partito non solo è stra-seguita, ma lo è stata anche da esponenti politici e candidati vari. Tuttavia, mentre alcune boiate reazionarie a tinte arcobaleno (per comodo, si intende) vengono invitate alle trasmissioni perchè “sono molto seguite sui social”, noi che siamo al triplo non abbiamo la stessa fortuna.
Che cosa bizzarra.