Questa citazione di Kropotkin riassume a pieno la nostra lotta al partitismo ed al diffuso sentimento servilista nei confronti di ricchi e potenti.

Il servilismo è un fenomeno largamente diffuso in Italia, spesso contraddistinto da una nota pesante di influenza imperialistica: tali atteggiamenti infatti sono accompagnati fin troppo spesso da una smodata attrazione per gli “States”, primi promotori di un modello in cui l’importanza è dettata dalla ricchezza stessa.

Ad oggi l’azione esercitata dai partitismi è simile a quella di una attività di strozzinaggio normalmente riscontrabile, purtroppo, per un vasto numero di persone: io faccio cose per farmi votare, se non mi voti non le faccio, anche se mi voti non sono tenuto a farle. Tutto questo ben presto assunse per me, specie in chiave di costruzione di opere necessarie o vere e proprie melense promesse, la conformazione di “ricatto elettorale”.

L’obiettivo del politico è essere eletto per fare cose, non fare cose per essere eletto. Suonando populistico ridotto all’osso, è però la base di ragionamento di importanti pensatori socialisti ed anarchici su come l’autorità basata esclusivamente su potere contrattuale e non su consenso popolare sia deleteria al funzionamento dei legami sociali.

Se voti per tizio, i mercati perdono fiducia.

Quante volte lo abbiamo sentito? Troppe. I mercati finanziari non possono avere la possibilità di mettere bocca sulle elezioni di un paese, pena la distruzione completa del principio democratico che ne è alla base. Noi del SOCIT mai abbiamo nascosto che consideriamo le fluttuazioni quasi magiche del mercato in base al partito eletto o al governo posizionato sotto forma di “tecnico” un vero e proprio fenomeno usuraio e ricattatorio nei confronti di lavoratori.

La fiducia dei mercati finanziari non dovrebbe interessare ad un governo, l’unico modo per permettere ciò è la completa nazionalizzazione del sistema bancario. I titoli di Stato sono esclusivo appannaggio del cittadino.

Tizio ha diritto ad un’ampia fetta di facilitazioni, in fondo è Parlamentare/Senatore della Repubblica.

L’idea che una figura politica o premiata con una carica dallo Stato possa aver vantaggi di qualsivoglia tipo, siano tariffe agevolate, vitalizi o auto blu, è disgustosa. Commisurando la quantità di denaro che spetta come compenso a tali figure, tali facilitazioni non dovrebbero esistere. Senza considerare che in piena emergenza abitativa hanno accesso ad affitti simbolici.

Il cittadino ha libertà di critica su tali privilegi e deve esercitarlo, il servilismo nei confronti di questi individui non permette altro che un accrescimento di facilitazioni per loro conto.

Tizio vende oggetti estremamente sovrapprezzati, ma visto che è influencer può farlo.

La promozione di dati modelli di “””benessere”””, basati sull’acquisto di prodotti estremamente cari rispetto ai corrispettivi per la semplice aggiunta di un logo, è impossibile nel nostro sistema. Semplicemente, il prezzo del bene portato a livelli estremamente alti, finirebbe per aumentare la paga degli operai in corrispondenza all’aumento delle entrate in azienda.

Dato che una nota figura che ben conosciamo non rende noto dove siano prodotte le proprie paccottiglie sovrapprezzate, ed il rischio che provengano da lavoro sottopagato è alto, rifiutare il servilismo significa non comprarlo, ignorare il soggetto, od usufruire del diritto di critica.

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