La Merck vola a Wall Street con una pillola anti-Covid. Andrà ridisegnata una strategia o continuiamo a fare gli struzzi?

Il limbo giuridico che rappresenta il green pass, specie sul lavoro e nell’università, non sembra aver scoraggiato i legislatori in alcun modo. La direzione è ostinata: si continua per la direzione pass. Ma le novità all’orizzonte, molto vicino, non sono state considerate. Il molnupiravir sembra aver la capacità di dimezzare le ospedalizzazioni, almeno nei test effettuati, dal 14% al 7% su un campione di circa 770 pazienti. Un ottimo risultato, superato solo dalle terapie monoclonali, usate per curare alcune personalità di alto rango fra cui Trump, molto costose ma con un’efficacia che oscilla in base agli studi di riferimento dal 70% ad un 85%.

Chi di struzzo ferisce, di struzzo perisce

L’Italia aveva l’occasione di potersi far dare una vasta varietà di vaccini: dagli studi recenti il russo, il cinese ed il cubano battono a mani basse i corrispettivi europei, con i loro che non agiscono solo sulla proteina “spike” ma sull’intero “pacchetto” virotico. Avremmo potuto tranquillamente ottenerli senza dover ricorrere a grandi sforzi, ma abbiamo voluto fare i pecoroni.

Perfino Pfizer ha cambiato strada

Ovvero, passando anche loro alla ricerca della pillola per la terapia farmacologica. L’ipotesi della terza dose, dopo i risultati poco efficaci riscontrati, si fa sparuta in ambiente medico. Un aumento degli anticorpi, infatti, non basta ad appianare di molto, secondo le stime, il ri-aumento dei contagi.

Noi stiamo coi portuali di Trieste

Per solidarietà ai colleghi tenuti fuori per non avere il pass, sono in sciopero bloccando completamente il traffico marittimo. Dove non arrivano i sindacati, insomma, arrivano i lavoratori da soli.

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