Repubblica e Il Giornale, che possiamo tranquillamente considerare la rappresentanza mezzo stampa dei due poli elettivi in Italia per i loro contenuti, parlano chiaro: ben venga limitare la libertà di manifestare.
Ritrattano un po’, sminuendo la decisione, fino al 31 dicembre, come una limitazione solo per cortei statici e senza mascherina (cosa al momento non confermata). In ogni caso, siamo alla frutta.
Come socialisti, le manifestazioni sono intoccabili. Condivisibili o meno, si possono criticare o appoggiare, organizzare o contro manifestare, ma mai vietare. Il veto sulla voce popolare sembra recente figlio di un capitalismo che odora di incenso, quello che teme l’organizzazione popolare in qualsiasi forma e misura.
Le stesse limitazioni valgono per tutte le manifestazioni? Questa la domanda che ci causa più grattacapi. Ad esempio, l’ultima da noi analizzata con estrema criticità, era per la maggioranza statica e senza mascherina. Così come le altre che abbiamo visto a Milano e Roma.
Per esse la “sicurezza” non vale? Vi è una qualche forma di atavica immunità?
O vi è qualcuno che ha amici nella stampa.