È stato un passaggio abbastanza triste, ma in fondo prevedibile.
L’essere un movimento in toto basato su un reazionarismo verde, per quanto affiancato dalla stampa borghese di qualsiasi sfumatura ideologica, ha portato il “bla bla bla” a mutarsi in un “gne gne gne”.
L’idea molto cerchiobottista di non volersi schierare come socialista o liberale, ma come un movimento apolitico quando in realtà sappiamo perfettamente (come dimostrato dalle prese di posizione spesso tendenti al centrosinistra) non essere, porta inevitabilmente ad essere incontentabili.
Sì, Glasgow era un contentino. E noi socialisti ce lo aspettavamo. Voi? Avete spinto tantissimo, spingendo gente in piazza solo per quello, quando de facto già era palese che non vi avrebbero ascoltato in toto, perché nulla effettivamente avete da dire. Non a caso, quando fate congressi regionali, siete in otto, massimo nove.
FFF è un movimento che deficita di una spina dorsale, stagionale visto che esiste solo durante gli scioperi (che si autogestiscono, praticamente i rappresentanti nulla fanno senza uno statuto e soprattutto senza una reale carica), che assolutamente non propone alcuna soluzione.
Quale sarà la prossima leva di rilancio? Fingere che non vi sia un tracollo alla prossima piazza che riempirete per uno sciopero globale, sempre in perenne riduzione logaritmica rispetto al momentum passato, farvi grossi per qualche settimana e poi tornare a parlare al parco?
No, viviamo in un periodo in cui serve rivoluzione. Servono ideologie, servono teste, servono voci. Lasciate a noi socialisti la lotta per l’ambiente, con i nostri studi costanti e calcoli di costi e benefici, con la nostra programmazione economica.
Il pianeta vi ringrazierà di sicuro.