Se ne stanno arroccati a Bruxelles, facendo passare dai social la situazione come una degenerazione delle proteste di sparuti antivaccinisti estremisti.

Buffo. Ci spappolano la pazienza, per altro non dire, con spot di ragazzi giovani ed energici, pimpanti e sereni, per poi essere decrepiti preoccupati. NextGenerationEU, ma se continuate così, fortunatamente, il martello socialista e popolare infrangerà presto lo straccio stellato che difendete con veemenza, rendendo voi la “last generation”, altro che “next”.

Filo spinato e tenute antisommossa, cavalli di frisia che ricordano la prima guerra mondiale più che un europarlamento, proposte sciatte e mediazioni altrettanto alimentate da idiosincrasie di mercato antisociali, pretenziose, che schizzano dall’ultraliberismo becero all’iperassistenzialismo disfunzionale.

In un ping pong che denota la vasta preparazione socio-economica di cui dispongono: quella dei soldi del papi.

Il governo dei migliori, o per meglio dire, i governi dei migliori. Gente che deve le proprie terga sulla poltrona a nomine di tecnico non meglio precisate oppure a intese talmente larghe da convogliare qualsivoglia colore. Uno sputo in faccia al lavoratore chiamato a votare, in uno spettacolo che fin dalla prima apertura di sipario si rivela come farsa.

Avete dichiarato la UE zona “LGBT friendly” senza fare nulla, avete ammorbato con spot sul mangiare green senza fare nulla, avete lisciato il pelo ad instabili terroristi e affamato popoli interi per la smania delle vostre “troike” (che k rimossa, racchiude elegantemente la categoria lavorativa delle vostre partorienti), introdotto obbrobri giuridici classiti come il pass, ed adesso, volete farci bere che tutto il nostro risentimento sia propaganda?

La verità, è con i miei compagni di partito non sono l’unico a pensare che, essere europeisti oggi significhi avere una qualche sindrome di Stoccolma.

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