Tutti patrioti in vista delle elezioni, tutti patrioti in vista del Quirinale.

Dissentiamo con la faciloneria e la totale ipocrisia con cui “Atreju” appioppa alti epiteti immeritati, ma allo stesso tempo sottolineiamo la vuotezza di altre persone che dovrebbero esserne l’opposizione “socialista”, per cui anche solo l’accenno al patriottismo (da qualsiasi fonte) è f*scista.

Se partite dal presupposto che tutto sia un’atavica anticamera di f*scismo, avete capito perché nessuno vi ascolti più. Sui social potrete anche avere le decine di migliaia di seguaci, spargere il vostro pensiero scialbo in lungo e largo, ma politicamente siete morti e defunti.

I pochi che vi stanno a capo, infatti, sono passati da lungo termine da pro a pro: da “proletari di tutto il mondo unitevi (ma in modo riformista)” a “prostata ingrossata per l’età”.
Mettere l’epiteto “gaudente” a qualcosa di triste, non lo muta, neanche con duemila sarcastiche bandierine irlandesi.

Per noi l’unica forma di patriottismo è quella socialista, quello per i lavoratori. Ciò fa fede alla nostra linea politica sociale ed economica, ad aprire infatti i nostri dieci punti vi è proprio il trittico “Socialismo-Patriottismo-Rivoluzione”, che è inscindibile. In quanto in esso vi è la chiave e il “midollo” stesso dell’idea sindacalista rivoluzionaria.

Tutto il resto è soltanto una noia borghese ad arte studiata per fregarvi il voto, in nome di un salto nazionale che non vedrete mai, al massimo vedrete loro che saltano per cambiare poltrona.
Sempre che le articolazioni reggano.

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