Il governo ha varato un nuovo stato di emergenza per la situazione ucraina, nonostante quanto riportato da alcuni commentatori politici e giornalisti esso è slegato all’emergenza sanitaria.

La prima, avviata all’inizio della situazione e de facto al terzo prolungamento, ha una fine stimata per il 31 marzo.

La seconda, quella della crisi in Ucraina, durerà sicuramente per tutti e tre i primi mesi del 2022, essendo già sul tavolo dei ministri da gennaio, per proroga verso tutto il 2022 in base alla durata e conseguenze del conflitto. Non avevano previsto la guerra, ed infatti il piano era inerente alle penurie energetiche derivate da nuove sanzioni contro la Russia.

Incentivi a nuove trivellazioni, rincari di alcune forniture per limitare le penurie, fino a vere e proprie limitazioni di uso in determinati periodi per non ledere le scorte nazionali.

Le modifiche al piano dall’azione russa sono adesso anche di finanziamento militare all’Ucraina, su cui verranno investiti decine di milioni di euro, briciole invece per gli aiuti umanitari.

Fa riflettere vedere che un governo dica di non avere i soldi per chi dorme per strada, per chi ha perso il lavoro per le misure attuate in emergenza, e poi trovi decine di milioni da investire in guerra.

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