E’ un bel lampione nel culo.

Rossi, verdi e gialli. Più altri colori, ma il semaforo ne ha solamente tre (fortunato lui). Prima che parlando di Scholz pensiate alla ciabatte di vostra nonna, vi fermo l’immaginazione: è il nuovo cancelliere, subentrato alla Merkel, ed è abbastanza noto per essere un cartonato alla Zingaretti con contorno di crauti.

Effettivamente nessuno si risponde al come si trovi lì, parliamo di uno degli individui più titubanti della storia della politica tedesca: era contro a sanzioni ed invio di armi, ora è pro all’invio di armi pesanti da usare contro la Russia.

Gran parte della coalizione si sta sbigottendo della cosa, perfino coloro che gli erano più vicini fino a poco fa, visto che giustamente la celerità nel cambiare idea su tematiche così delicate non indicano una gran capacità decisionale a prescindere.

Se dovesse crollare la coalizione semaforo, o come la definisco io pardon il francesismo aulico, il lampione nel culo, il ritorno alle elezioni potrebbe decretare una delle affluenze più basse dai tempi poco precedenti a baffetti ex pittore austriaco. Per renderci conto della cosa.

La cosa buona è che per lo meno queste coalizioni sottolineano egregiamente il fallimento delle ideologie politiche borghesi tutte sorrisoni e strette di mano: in concomitanza infatti alla precaria situazione, in Germania gli estremi ideologici con la scusa della situazione vengono tenuti a doppio giro di chiave.

Non pensate che in Italia sia diverso.

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