A cura di Zovskj

Spesso capita di sentirne parlare, quasi sempre in modo fuorviante e storicamente inaccurato, anche a causa della sua particolare fama e della sua simbologia irriverente che raramente ha davvero a che fare con l’ideologia.


Il NazionalBolscevismo nacque in Germania subito dopo la grande sconfitta della prima guerra mondiale, quello che più mi ha colpito e spero che colpirà anche voi lettori è il grande realismo e la grandissima contemporaneità che la contraddistingue diversamente da tutte le altre ideologie politiche.
La nascita di questo movimento fu improvvisa e ne seguirono la creazione anche di vari circoli politici affini all’ideologia nelle maggiori città tedesche, ma in tutta la sua storia non si unificherà mai tramite un partito, bensì gli esponenti politici del nazionalbolscevismo saranno trovabili nelle ali più nazionaliste dei vari partiti di sinistra dell’epoca (SPD [Partito Socialdemocratico di Germania] e KPD [Partito Comunista di Germania]), gli stessi nazional bolscevichi però attribuiscono la nascita del movimento ad altre figure storiche prussiane come si evince dalla seguente frase:
“Il Primo documento NazionalBolscevico è stato il “testamento politico” del conte Brockdorff-Rantzau, in cui l’autore ha espresso la convinzione che un socialismo radicale tedesco debba abbracciare, sotto le bandiere del socialismo, una politica di libertà contro l’Occidente imperialista e capitalista” Manifesto Nazional Bolscevico, Karl Otto Paetel, pag 25.


Ma facciamo un passo indietro e analizziamo le condizioni per la creazione di questo movimento, ebbene la Germania uscì da una pesante sconfitta indebitata e sanzionata (infatti sarà costretta a pagare i danni di guerra fino al 2010) oltre a questo si vede spogliata delle sue terre originarie dove i tedeschi abitavano fin da generazioni ma soprattutto viene imposto un regime liberaldemocratico occidentale scelto dal governo di Versaille e dall’intesa che non rappresentava il Volk tedesco né tantomeno le sue ambizioni, quando scrivevo riguardo il grande realismo e la sua contemporaneità non esageravo, vi invito infatti a fare un paragone con l’attuale Italia ed Europa per comprendere meglio le loro condizioni
storiche.


“Non c’è Reich tedesco, non c’è governo tedesco, non c’è rappresentanza tedesca, c’è solo
una colonia dell’Intesa. Siamo nativi di una colonia. Questa è la verità crudele e inesorabile,
con la quale bisogna fare pace mentale prima di pensare al futuro” dal “Vorwärts”,15 maggio
1919. Quindi, il vero NazionalBolscevismo è più attuale che mai, come ho detto è stato un fenomeno spontaneo e anche piuttosto diffuso in tutta la Germania, tra i maggiori scrittori spiccano Ernst Niekisch e Karl Otto Paetel che scrisse nel 1933 il manifesto NazionalBolscevico.


Sfatiamo per concludere alcuni punti, il NazionalBolscevismo NON è in alcun modo imperialista e sciovinista, anzi è tra i più accaniti movimenti anticolonialisti.
Il nazionalismo, come inteso dal NazionalBolscevismo al contrario del nazionalismo borghese, non significa ritenere inferiori le altre nazioni e quindi condurre politiche aggressive, il Nazionalismo significa elevare la propria nazione come valore ultimo poiché è chiaro che la propria appartenenza nazionale sia un concetto vincolante e inalienabile, ecco perché la lotta di liberazione nazionale è fondamentale e ci riguarda tutti, sia nella Germania di Versaille che nell’Italia di Washington, ma pensiamo che non si possa ottenere nessuna liberazione nazionale senza lotta di popolo e di classe, per cui il NazionalBolscevismo
significa lottare per un nazionalismo proletario, per la liberazione della nazione e del popolo da stranieri e oppressori.

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