VERBO, AVVERBIO, PREFISSI E SUFFISSI, NEGAZIONE

VERBO

Le forme verbali semplici in esperanto sono solamente sei e valgono per tutti i
verbi senza eccezione.

L’infinito (ital. -are, -ere, -ire) è indicato dalla terminazione -i, aggiunta alla
radice.
dir-i dire
far-i fare
lud-i giocare
skrib-i scrivere
bicikl-i andare in bicicletta
san-i star bene
mov-i muovere
deĵor-i essere di servizio
ŝir-i strappare

Il presente è indicato dalla terminazione -as.
mi manĝ-as io mangio
Paǔlo vid-as Paolo vede
la patroj vid-as i padri vedono


Come si vede, la desinenza verbale vale in esperanto per tutte le persone e
numeri, ma il verbo dev’essere sempre accompagnato dal soggetto (sostantivo come
Paǔlo, la patroj o pronome come mi).

Il passato è indicato dalla terminazione -is.
mi manĝ-is (io) mangiai ( mangiavo, ho mangiato)
Paǔlo vid-is Paolo vide (vedeva, ha visto)
ni marŝ-is noi camminammo (camminavamo, abbiamo camminato)
ni deĵor-is noi siamo stati di servizio


La terminazione -is vale dunque per tutti i tempi che indicano che qualcosa è
avvenuto nel passato: l’imperfetto italiano (mangiavo), il passato remoto (mangiai) ed il
passato prossimo (ho mangiato) .

Il futuro è indicato dalla terminazione -os.
mi manĝ-os io mangerò
Paǔlo vid-os Paolo vedrà
ni marŝ-os (noi) cammineremo
mi ŝir-os io strapperò

Il condizionale è indicato dalla terminazione -us.
ili labor-us essi lavorerebbero
Ludoviko promen-us Ludovico passeggerebbe
se vi estus bona, vi estus kontenta se fossi buono, saresti contento

L’imperativo è indicato dalla terminazione -u.
Manĝ-u! Mangia! Mangiate!
Ni labor-u kaj esper-u! Lavoriamo e speriamo!
Pardon-u! Perdoni! (È uno dei modi per tradurre l’italiano: “Scusi!”)


Con l’imperativo di seconda persona il pronome (vi = tu, voi) abitualmente si omette.
Attenzione, l’imperativo negativo in esperanto si fa premettendo ne (=non) al normale imperativo in -u.
Ne manĝu! Non mangiare!
Ne laboru! Non lavorare!
Ne esperu! Non sperare!

Il congiuntivo in esperanto non esiste. A seconda del senso esso viene reso in vari modi.
Si usa la terminazione del condizionale -us quando la frase implica una supposizione, un’ipotesi, una cosa non reale.
Quando la proposizione dipendente italiana implica un’idea di comando, desiderio,
necessità o simili si usa la terminazione dall’imperativo -u.

mi volas, ke vi venu voglio che veniate (= voglio: venite)


Analogamente si userà il futuro se sarà inclusa un’idea di futuro, ecc.

mi kredas, ke li venos credo che venga (= credo: verrà)
AVVERBIO

L’avverbio in esperanto può essere espresso da un radicale, cioè da una parola che ha già in sè il proprio significato, p. es. tiel così e morgaǔ domani, o può derivare da altre radici con l’aggiunta di -e (come in italiano. -mente).
paternamente patr-e (patr-o padre)
affabilmente afabl-e (afabl-a affabile)
correntemente flu-e (flu-i scorrere)
presto, di buon’ora fru-e (fru-a precoce)
stupidamente stult-e (stult-a stupido)
in maniera pianificata plan-e (plan-o piano)
in maniera maldestra fuŝ-e (fuŝ-i rovinare)
PREFISSI E SUFFISSI

Nelle altre lingue i prefissi ed i suffissi hanno significati molto mutevoli; invece
l’esperanto attribuisce loro un senso unico. Nelle parole italiane trombettiere e candeliere
l’identico suffisso -iere rappresenta due idee interamente diverse, per tradurre le quali
naturalmente l’esperanto userà due diversi suffissi; viceversa i vari suffissi delle parole
bibliotecario, calzolaio, marinaio, trombettiere, guerriero, ufficiale, mugnaio,
commerciante, diplomatico, impiegato, presidente, scalpellino, dentista, pastore, indicanti
tutti ugualmente professione o mestiere, avranno in esperanto un unico suffisso
corrispondente (-isto).

-et-. Il suffisso -et- (come in italiano casa, casetta) indica forte diminuzione:
esso non si applica solo a sostantivi, ma anche ad aggettivi, avverbi e verbi, in sostanza a
tutte le radici dell’esperanto.
dom-et-o casetta (domo casa)
bel-et-a carino (bel-a bello)
kant-et-i canterellare (kant-i cantare)

-eg-. Il suffisso -eg- indica forte accrescimento.
pord-eg-o portone (pordo porta)
fort-eg-a robustissimo (fort-a forte)
pluv-eg-i diluviare (pluv-i piovere)

-in-. Il suffisso -in- serve a formare il femminile partendo da una radice che indica una persona o un animale di sesso maschile.
reĝ-o re reĝ-in-o regina
kuz-o cugino kuz-in-o cugina
leon-o leone leon-in-o leonessa

mal-. Il prefisso mal- indica il contrario, la negazione assoluta (come in ital. accorto, malaccorto, o in francese heureǔ, malheureǔ).
mal-bona cattivo (bona buono)
mal-kapablo incapacità (kapablo capacità)
mal-ami odiare (ami amare)
mal-aperi sparire (aperi apparire)
mal-ordo disordine (ordo ordine)

Dove non si vuol indicare il contrario assoluto, si adopera come prefisso la
particella ne (= no, non).
ne-utila inutile
(utila utile)
(mal-utila nocivo)
NEGAZIONE

Il ne isolato corrisponde al nostro non, no in frasi negative.
mi ne estas kontenta io non sono contento
ne, tiel mi volas no, voglio così
Si noti che in una stessa proposizione non si possono mai trovare due negazioni.
mi neniam estos kontenta non sarò mai contento
(neniam = non…mai)

ESERCIZI
A) Usando le radici indicate e le desinenze -as ed -is, formate dei verbi in esperanto il cui
significato corrisponda a quello delle parole italiane indicate (ricordate che in esperanto il
verbo non cambia a seconda delle persone)
dir.. dico, dici, ecc.
dir.. dissi, dicesti, ecc.
lud.. giocai, giocasti, ecc.
lud.. gioco, giochi, ecc.
far.. faccio, fai, ecc.
far.. feci, facesti, ecc.
skrib.. scrissi, scrivesti, ecc.
skrib.. scrivo, scrivi, ecc.
bicikl.. vado, vai, ecc. in biciletta.
bicikl.. andai, andasti, ecc. in bicicletta.
san.. sto bene, stai bene, ecc.
san.. stavo bene, stavi, bene, ecc.
manĝ.. mangio, mangi, ecc.
manĝ.. mangiai, mangiasti, ecc.
vid.. vedo, vedi, ecc.
vid.. vidi, vedesti, ecc.
dezir.. desiderai, desiderasti, ecc.
dezir.. desidero, desideri, ecc.
instru.. insegno, insegni, ecc.
instru.. insegnai, insegnasti, ecc.
vojaĝ.. viaggio, viaggi, ecc.
vojaĝ.. viaggiai, viaggiasti, ecc.
kolekt.. raccolsi, raccogliesti, ecc.
kolekt.. raccolgo, raccogli, ecc.


B) Traducete in italiano i seguenti verbi:
forgesu! (forges = dimenticare), kovru! (kovr = coprire) mortu! (mort = morire), permesu!
(permes = permettere) portu! (port = portare), instruu! (instru = insegnare), lernu! (lern = imparare) ne fuŝu! (fuŝ = rovinare), ne deĵoru! (deĵor = fare servizio), ne planu! (plan = pianificare), ne stultu! (stult = essere stupido) ne forgesu!, ne kuru!, ne mortu!, ne permesu!, ne portu! ne ŝiru!

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