proiettili

Di Ivan Branco

14 giugno, capitale dell’Indifferenziato (altresì detta Milano), un gruppo di accelerati e la guerra nella testa: scoppiettante descrizione del già annunciato Sbarco in Lombardia delle armi pesanti ironico-memetiche in fibrillazione per la lotta al boomerismo imperante e alla cultura dei pantofolai di professione o accidentali.

Perché le facce sono censurate? Fatti i cazzi tuoi.

Una parola per riassumere e mandare in caciara: Guerriglia; e cosa serve a un bravo guerrigliero per combattere i propri nemici? tanti e buoni Proiettili.
In quel venerdì sera, in via Golgi, la partigianeria e la guerriglia di questo secolo euro-occidentale hanno trovato il loro nuovo modus operandi e vivendi nelle parole della Confédération Générale du Travail, di Kissinger e Schmitt, nell’opera memetica sprezzante di ogni pedanteria e nella lotta senza quartiere ai ritrovi di intellettuali e artisti che chiedono ancora a papino stato e mammina uguaglianza di parargli il culo dall’unica vera forma di cultura e arte che può esistere: quella dello spigolo!
Marinetti e Cavallo Pazzo rivivono.

Ma per spiegarmi un po’ meglio, perché tutto ciò?
Due sono le motivazioni: perché così si vuole e perché è necessario muoversi in tal modo: qui in Europa e in occidente non c’è, attualmente, molto posto per delle vere scazzottate ideologiche, si demotivano col perbenismo… ecco perché si farà bruciare questo stato delle cose da dentro e da dietro le linee che esso ha eretto nel confronto/scontro.
Quando il borghese si barrica non provare a buttar giù la sua costruzione di lacrime e piagnistei da soia, ma distruggigli il cervello e prendilo da dietro con una bella batosta fra capo e collo!
È tempo di rinnovare le modalità delle guerre per procura della fu fredda guerra, unite con lo spirito d’avanguardia di cellule instabili e coscienti della direzione da prendere: saccheggiare e far mandare in malora il sistema e i suoi componenti: pirateria iconoclasta del secolo XXI!

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