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Di Jean-Claude Martini, referente esteri

Nel periodo complesso che si para proprio dinanzi a noi, e coi maggiori rischi che verranno dalla nuova amministrazione Trump e dalla sua incancrenita politica anticubana, Cuba socialista si prepara a far fronte alla minaccia ciclonica e del terremoto coi mezzi che l’ardore e l’impegno del suo popolo lavoratore le hanno procurato nonostante gli ostacoli generati dalla penuria figlia dell’embargo che l’ONU ha recentemente votato, ancora una volta e all’unanimità, per abolire. Come purtroppo non avviene spesso, né in ambito di politica estera, né in ambito di politica interna, possiamo dirci tuttavia orgogliosi del fatto che l’Italia, per una volta, abbia continuato a schierarsi dalla parte giusta della Storia. Ci aspettiamo però che Roma dia seguito pratico al suo giusto voto e torni a essere ponte di scambio culturale, economico, politico e sociale tra i popoli, soprattutto, in questo caso, per la latinità che accomuna, con le vicende e le peripezie storiche, il popolo italiano e il popolo cubano.

L’organizzazione del Socialismo Italico vuol dare, ha dato, dà e continuerà a dare il suo contributo in tal senso, fedele ai suoi obblighi patriottici e internazionalisti che cementeranno le basi della nuova Italia che ci siamo assunti l’onore e l’onere di costruire, per un presente e un futuro migliore del nostro popolo, della civiltà mediterranea e dei popoli del mondo che torneranno a vedere nel nostro Paese un amico sincero e un faro sicuro che li orienti verso un avvenire di pace, progresso e prosperità comuni, uniti nella diversità.