Di Fabian

Il 25 Settembre del 2022 si è svolto a Cuba un importante e rivoluzionario Referendum, esso getta una luce interessante sul funzionamento della democrazia nei paesi socialisti e su come essa si differenzi nettamente dalla democrazia borghese.
L’approvazione del nuovo Codice della Famiglia è infatti stata caratterizzata da quattro fasi: una prima di discussione specializzata svolta fra il 29 settembre e il 15 ottobre 2021, seguita da una consultazione popolare che ha coinvolto 6.481.200 elettori con 336.595 interventi in più di 79.000 incontri.
Esso è poi dovuto passare, con le modifiche derivanti dalla discussione popolare, dal Consiglio Elettorale Nazionale, l’organismo statale che nella repubblica cubana vigila sui risultati delle votazioni e dei referendum, ricevendo un’approvazione pari al 61,96%.
L’approvazione definitiva della Legge ha richiesto, infine, l’accettazione popolare, espressa attraverso il Referendum del 25 Settembre con il 66,87% dei voti.


Nei paesi socialisti il popolo non si limita dunque all’elezione dei propri oppressori a ritmo quinquennale, come nelle liberaldemocrazie borghesi, ma esercita il proprio controllo ed esprime il proprio volere in ognuna delle fasi fondamentali del processo democratico.


Da Anna Strong sappiamo che in Unione Sovietica il popolo poteva esprimere la propria volontà, aldilà della mera elezione del rappresentante al Soviet, attraverso un meccanismo fondamentale di democrazia diretta: «I sovietici non si limitavano a votare per i candidati, ma scrivevano anche le loro richieste nel nakaz, le “istruzioni del popolo”, che entravano poi ai primi posti nell’ordine del giorno dei corpi politici eletti. Durante le elezioni del 1934, mio marito lavorò per tutto un mese, ogni sera, come agitatore nel suo distretto elettorale, visitando tutti gli elettori del seggio e invitandoli, non solo a prendere parte alle elezioni, ma a formare delle liste delle esigenze che il Governo avrebbe dovuto soddisfare secondo loro. Egli stesso mi raccontò di una vecchia che non aveva mai votato («Che cosa posso servire io al potere sovietico», diceva) e che poi, stimolata da lui a cercare si guardò intorno nella sua cucina, piena di biancheria da asciugare, e trovò: avrebbe chiesto più lavanderie pubbliche. Più tardi, anche lavanderie
furono costruite. Il Soviet di città di Mosca ricevette, nelle elezioni di quell’anno, 48 mila «istruzioni del popolo», e presentò, secondo i termini, una relazione su di esse entro tre mesi».


Nella Repubblica Popolare Socialista d’Albania sappiamo che il primo piano quinquennale venne discusso per più di due mesi nelle organizzazioni periferiche del Partito e nel corso di riunioni pubbliche dei lavoratori di città e campagna prima dell’approvazione definitiva da parte del Congresso; sempre in Albania, la popolazione era incoraggiata alla pubblica denuncia e critica delle mancanze dei propri rappresentanti.


Queste forme di democrazia socialista erano certamente ancora forme democratiche in fasce, la cui corretta e piena applicazione doveva necessariamente scontrarsi con le dure necessità della guerra fredda e dello scontro contro le ingerenze dell’imperialismo esterno.
Ma come ci ricordò Marx: «Le rivoluzioni proletarie criticano continuamente sé stesse, interrompono ad ogni istante il loro proprio corso; ritornano su ciò che già sembrava cosa compiuta per ricominciare daccapo; si fanno beffe in modo spietato e senza riguardi delle mezze misure, delle debolezze e delle miserie dei loro primi tentativi; sembra che abbattano il loro avversario, solo perché questo attinga dalla terra nuove forze e si levi di nuovo più formidabile contro di esse; si ritraggono continuamente, spaventate dall’infinita immensità dei loro scopi, sino a che non si crei la situazione in cui è reso
impossibile ogni ritorno indietro e le circostanze stesse portano a: Hic Rhodus, hic salta!»; il terrore di una
burocratizzazione del sistema socialista non deve dunque divenire in alcun modo una scusa per l’inazione, bensì incoraggiarci ancora più assiduamente a compiere pienamente la realizzazione dei nostri scopi ad un livello più alto e più completo di quanto fatto in passato.

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