Traduzione del testo originale del 1905 di Ludwik Lejzer Zamenhof

Nella sessione di apertura del primo congresso mondiale di esperanto a Boulogne-sur-Mer il 7 agosto 1905, Zamenhof lesse la sua dichiarazione, presentata successivamente dopo alcune modifiche strutturali ai congressisti della quarta sessione nella sua forma definitiva e accettata come punto focale nello sviluppo della lingua, nei suoi obiettivi e metodi. Ecco il testo completo:

Mentre molti hanno una falsa idea sull’essenza dell’esperantismo [movimento esperantista], noi sottoscritti, rappresentanti dell’esperantismo in molti paesi del mondo, riuniti al Congresso internazionale esperantista di Boulogne-sur-Mer, abbiamo pensato per questo motivo che fosse necessario rendere noto il seguente chiarimento, secondo la proposta dell’autore della lingua Esperanto:

1. L’esperantismo è il tentativo di diffondere nel mondo intero l’uso di questa lingua neutra e umana che, “non intromettendosi nella vita personale dei popoli e non volendo in alcun modo sostituire le lingue nazionali esistenti”, conferirebbe ai popoli delle diverse nazioni la capacità di capirsi a vicenda, e potrebbe servire come linguaggio conciliante sia nelle istituzioni pubbliche, in quelle terre dove popoli diversi combattono tra loro su questioni linguistiche, sia nella pubblicazione di quelle opere che hanno un uguale interesse per tutti i popoli. Tutti gli altri ideali o speranze legati all’esperantistica da parte di qualsiasi esperantista sono affari puramente privati, di cui l’esperantistica [nel suo insieme] non è responsabile.

2. Considerato che attualmente non c’è ricercatore in tutto il mondo che dubiti che una Lingua Internazionale possa essere solo artificiale [progettata], e che di tutti i numerosi sforzi compiuti negli ultimi secoli i ricercatori abbiano presentato solo progetti teorici, una sola lingua appare effettivamente completa, accuratamente sperimentata e perfettamente vitale e adattissima a tutti i rapporti, l’esperanto: per questo gli affezionati all’idea di una lingua internazionale, riconoscendo che la controversia teorica non porti a nulla e che lo scopo [di una lingua internazionale] possa essere raggiunto solo con il lavoro pratico, si stringono da tempo attorno alla lingua Esperanto e lavorano continuamente per la sua diffusione e per l’arricchimento della sua letteratura.

3. L’autore della lingua Esperanto fin dall’inizio ha rinunciato definitivamente ai diritti e ai privilegi personali legati a questa lingua, per questo motivo l’Esperanto “non è proprietà di nessuno”, né in campo materiale né in campo morale. Il maestro principale di questa lingua è il mondo intero, chiunque lo desideri può pubblicare in o su questa lingua qualsiasi opera che desidera e può utilizzare la lingua per qualsiasi scopo possibile; i maestri spirituali della lingua saranno quelle persone che nel mondo saranno riconosciute come gli scrittori di maggior talento in questa lingua.

4. L’esperanto non ha autorità legislativa e non dipende da nessuna persona in particolare. Tutte le opinioni e le opere del creatore dell’esperanto hanno, come le opinioni e le opere di ogni altro esperantista, una qualità assolutamente privata e non obbligatoria [per gli altri] in alcun modo. L’unico fondamento unico e perennemente obbligatorio della lingua Esperanto per tutti gli esperantisti è l’opera “Fundamento de Esperanto”, alla quale nessuno ha il diritto di apportare modifiche. Se qualcuno si discosta dalle regole e dai modelli dell’opera sopra menzionata, non potrà mai giustificarsi con le parole: “così desidera o consiglia l’autore dell’Esperanto”. Ogni idea che non possa essere espressa convenientemente dal contenuto del Fundamento de Esperanto, tutti gli esperantisti possono esprimerla nel modo che ritengono più corretto, come si fa in qualsiasi altra lingua. Ma per motivi di unità si raccomanda a tutti gli esperantisti di imitare, per quanto possibile, quello stile che si trova nelle opere del creatore dell’esperanto, che ha lavorato più di ogni altro per e nell’esperanto e che ne conosce lo spirito meglio di chiunque altro.

5. Un esperantista è una persona che conosce e usa la lingua Esperanto con assoluta esattezza, qualunque sia lo scopo per cui la usa. L’appartenenza ad un circolo o ad un’organizzazione esperantista attiva è consigliata a tutti gli esperantisti, ma non è obbligatoria.

error: Contenuto protetto, è possibile fare richiesta per uso a info@socialismoitalico.it