La recrudescenza nella repressione dell’antisionismo non ha mancato di toccare la sfera mediatica: dopo la parentesi delle allusioni alla questione palestinese toccate da artisti durante Sanremo, lo smarcamento generale della direzione Rai, con tanto di intervento televisivo di diplomatico israeliano. Tuttavia, già si alza l’asticella.

Infatti oggi i manifestanti che erano a protestare davanti alla sede RAI a Napoli hanno ricevuto manganellate. Tutto ciò ovviamente non ci torna nuovo, e non lo tornerà a chi era presente nelle ultime manifestazioni per la Palestina: sono sempre meno tollerate dal governo, per ovvi interessi e per altrettanto ovvie collusioni.

Serve tuttavia fare attenzione ad una cosa, ovvero chi userà questa vicenda, dopo essersene fregato beatamente della questione, per farsi campagna elettorale per le europee. Le prime avvisaglie di questo le abbiamo potute cogliere dalla quantità spasmodica di figure legate alla sinistra borghese che hanno provato a “mangiare” mediaticamente sulla questione ricondividendo e rilanciando le dichiarazioni degli artisti a Sanremo, fino alla nausea, come se delle componenti delle istituzioni non ne fossero state a conoscenza prima della situazione.

In secondo luogo, dopo essersi smarcate dalle varie sedi istituzionali quando veniva posta l’attenzione sulla questione, la comparsata miracolosa di figure legate alla sinistra borghese nelle manifestazioni per la Palestina.

Attenti a non abboccare alla trappola della classe dirigente, osservate chi si diceva antisionista da prima di Sanremo, o ancora meglio, a chi si diceva tale prima del 7 ottobre. Marcate bene una linea di demarcazione fra chi continua a proporre il “sionismo light” della soluzione a due Stati, e chi crede nella libertà dei popoli.

Foto da ilmeridionenews.net

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