Sulla questione della liberazione nazionale e sulle tappe successive, l’antifascismo borghese è finito gradualmente per ricoprire un ruolo sempre più ingombrante sia interno alla Resistenza che nelle odierne relazioni fra organizzazioni politiche.
Uno sterile dibattito viene artificialmente promulgato per minare l’unità del fronte socialista.
Partendo da questo presupposto, una breve disamina storica e politica su alcune delle principali visioni sul tema e sulle contraddizioni che permangono: Ferite aperte, di Fabian.
Non manca ovviamente il pensiero alla strumentalizzazione liberaloide della giornata, ieri sul canale Telegram, in previsione:
Azov, olio (per armi) e peperoncino. Quest’anno alla pastasciuttata dell’antifascismo borghese si riaggiungeranno gli stessi ingredienti?
Prepariamoci in vista di domani alla retorica liberale, alla “brigata ebraica”, ed altre simpatiche baracconate che caleranno come una macchia d’olio a coprire qualsiasi messaggio genuinamente socialista e con una prospettiva di classe.