Il gusto amaro lasciato dalla lotta degli operai della Gkn che si avvia ad una perdita di terreno, con passaggio di padrone e l’autogestione oramai un miraggio, non deve comunque far perdere le speranze.

Il caso, molto più in piccolo, riguarda diciassette operai che con i soldi della disoccupazione si sono comprati l’azienda fallita.

Da Lem Fonderie a Reno Fonderie, da azienda padronale ad azienda di soci alla pari, determinati in tutto e per tutto a far ripartire la loro fonderia.

Forse il punto è che nel loro caso nessuno si è messo fra gli operai e la loro lotta, ad apporre loghi e monopolizzare, o se lo ha fatto comunque non ne ha voluto credito.

Forse alla fine è vero che il centro del cambiamento viene del proletario stesso che si alza, dalla posizione inginocchiata a cui è servilmente relegato, prendendo in mano i propri attrezzi ed usandoli per sé.

Augurando il meglio a questa fonderia, ed augurando ancora il meglio al Collettivo di fabbrica della Gkn, sperando che la lotta continui e che chi li ha rallentati si faccia da parte.

error: Contenuto protetto, è possibile fare richiesta per uso a info@socialismoitalico.it