Di Giovanni Amicarella
La pessima gestione della questione immigratoria, che vista da centrodestra e centrosinistra diventa una partita di scopa giocata in amicizia, l’abbiamo già analizzata in un precedente articolo.
Ora volevo soffermarmi su una questione divertente: Salvini si è lanciato ultimamente in attacchi accorati alla gestione immigrazione da parte della Lamorgese, perché come ben sappiamo quando si danno il cambio a fare il ministro poi devono fingere fosse inaspettato il da farsi altrui chiaramente.
Peccato che però stavolta qualcosa sia diverso, il “secondo in comando” della Lamorgese è dello stesso partito di Salvini, eppure non risultano pubblicamente richiami o questioni legate al sottolineare l’eventuale scarsa condotta della prima.
Quindi pubblicamente fra segretari e compagnia teatrino dei putti, in privato amiconi e colleghi.
Altro caso emblematico sono gli altri due sottosegretari, uno di Italia Viva, partito MAI presentato alle elezioni che fa da perno al ministero per antonomasia, già questo è grave; l’altro un cinquestelle che è già lì dal 2018 in base ad alcuni accordi di partito.
E qui credo che arriviamo ad una mia considerazione pesante e sovversiva: perché sui giornali non leggiamo di questo? Perché il giornalismo d’inchiesta gioca a fare notizia sulle “trame nere” o “trame rosse” frutto di azioni pubbliche di vari partiti, ma non si incentra su queste questioni?
Semplicemente perché, lo ritengo io, qualcuno tira le stringhe.