L’ipotesi di un modello di austerità energetica, motivato anche da l’inflazione alle stelle di cui quasi nessuno parla, è sempre più vicina alla realtà.

Previsto anche dal piano di emergenza del governo, preparato con le prime sanzioni alla Russia ed arricchito durante la fase bellica, potrebbe avere gravi ripercussioni sull’economia nazionale.

Invece di investire sull’energia nostrana, i governi italiani si sono succeduti nel peggiorare la situazione, rendendoci di fatto dipendenti dalle importazioni.

Non è stato il popolo italiano a volere la guerra, né tantomeno a volersi dipendente dal gas russo. Quindi il perché essa debba passare per alcuni come una soluzione positiva e quasi ascetica resta un mistero.

Chi ne rimarrà fregato sarà il proletario, ovviamente. L’austerità verrà ottenuta quasi sicuramente aumentando i prezzi per far diminuire la domanda e poter mantenere le scorte nazionali.

Questo insomma la direzione dei “social liberali”, che a leggere fa venire male a qualsiasi socialista o liberale che si rispetti. Tenere il popolo col culo al freddo in nome dell’idealismo.

Non tanto diverso da partiti che pensano di poter fare diplomazia offendendo i diplomatici, in fondo.

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